martedì 20 giugno 2017

Recensione "Imperfette Sintonie" di Klara Kucerova

Imperfette sintonie
Klara Kucerova

Formato: Brossura
Genere: Romanzo di Approfondimento     
Pagine: 218
Editore: Bonfirraro Editore


Giudizio sintetico


Recensire questo romanzo non è semplice, non è provare a trasferire una sensazione, una toccante storia o concetti che segnano.
Questo romanzo ci racconta, attraverso la storia di una scrittrice, l'evento e il momento più drammatico dello sport italiano.

Come molti di voi ricorderanno, durante gli "scontri di Catania" il 2 Febbrario 2007, Filippo Raciti, quarant'anni, venne ucciso in quella che è stata considerata una vera e propria guerriglia urbana, uno scontro tra le forze dell'ordine e circa 250 ultras.
Dopo un'ora di agonia e a seguito della rottura del fegato da parte di un corpo contundente, Filippo Raciti si è addormentato per sempre... ma chi e cosa hanno ucciso Filippo Raciti?

Dell'omicidio dell'ispettore capo della Polizia Filippo Raciti, è stato accusato e condannato Antonio Speziale, all'epoca dei fatti minorenne, che sta scontando la sua pena per Omicidio Preterintenzionale, e Daniele Micale, ultras catanese.

Molti Punti oscuri però contornano la vicenda e arricchiscono un processo che ha portato alla condanna di Antonio Speziale, ma su cui rimane una velatura e una patina di domande a cui nessuno è riuscito, finora, a dare una risposta.

In questo romanzo una scrittrice in erba giunge dalla Germania in Italia, spinta dal fratello e dagli ultras tedeschi, per occuparsi di questo caso, incaricata di scrivere un libro sulla vicenda.
Insieme all'avvocato Darlè, esperto e difensore del condannato, Lella Bauer tenterà di ricostruire i fatti accaduti allo stadio Massimino a seguito della partita Catania - Palermo, e tenterà di porre sotto i riflettori le tante incongruenze che hanno portato alla condanna di Speziale.
Convinta dalla testimonianza del fratello, presente al momento dei fatti e quindi testimone oculare della vicenda, Lella carica di pregiudizi nei confronti dell'Italia ma determinata a portare a termine la sua missione, in due riprese, e senza colpi di scena degni di un romanzo, prenderà a cuore la vicenda (e non solo) immergendosi completamente.

Dare un giudizio a questo scritto non è semplice, da un lato si mette in luce una vicenda passata, per alcuni forse dimenticata, che invece merita di essere analizzata e riportata alla luce, da un lato abbiamo la storia di Lella Bauer e l'analisi completa della vicenda attraverso gli occhi di questa scrittrice.
Dal punto di vista del romanzo, mi sento di dire che non è facile seguire e incanalare tutte le informazioni che si ricevono, per esempio, dall'analisi dell'arringa e delle fasi processuali, l'attenzione nella lettura in alcuni punti è un vero e proprio studio piuttosto che puro piacere.
La protagonista è a tratti insopportabile, razzista, altezzosa e saccente, non entra nel cuore del lettore, non lo sfiora minimamente.
Vorrei poter dare due giudizi separati, poter scorporare la vicenda dallo scritto, ma non è possibile.
Credo che la lettura di questo romanzo sia ottima per chi vuole "studiare" il Caso Speziale in modo diverso, narrato, raccontato e arricchito.
L'intera vicenda invece trovo sia giusto conoscerla, analizzare i punti oscuri e tentare di avere una visione aperta e a 360 gradi dell'accaduto, così che possa essere riaperto un caso in cui le domande sono troppe e le risposte confuse e non chiarificanti.
Apprezzo molto il lavoro dell'avvocato difensore di Antonino Speziale, Giuseppe Lipera, che combatte da anni per provare a far approfondire dalla giustizia un caso poco chiaro, e merito va dato a Bonfirraro Editore che ha deciso di pubblicare questo libro che, a prescindere dal giudizio e dal gusto personale del lettore, pone i riflettori su una questione toccante quanto drammatica.

Nella conclusione però mi sento di dire che la giustizia è giusto che metta in luce e non in ombra ciò che è stato e cerchi di dare le risposte a tutte le questioni ancora aperte e irrisolte, ma ciò che non dobbiamo dimenticare mai è che un uomo, Filippo Raciti, è morto mentre lavorava, mentre compiva il suo dovere, la sua missione, per scontri provocati da ciò che riteniamo un gioco.
Una vittima ingiusta, che non va dimenticata e che, come lo ha definito l'AD del Catania Calcio nel decennale dalla sua scomparsa commemorato quest'anno,
Filippo è un esempio che vive nel tempoL'amore per la legalità che ha sempre affermato e difeso, spendendosi con generosità e valore, è un patrimonio che abbiamo il dovere di custodire, perché nella legalità è la vera speranzaQuesto sport, che piace così tanto, non genera violenza, ma è spesso vittima della stessa: il calcio chiede di essere protetto dalla delinquenza e dagli eccessi."

venerdì 16 giugno 2017

Recensione "L'ombra crudele del passato" di Enrico Cetta

L'ombra crudele del passato
Enrico Cetta

Formato: Brossura
Genere: Giallo     
Pagine: 124
Editore: AUGH Edizioni



Giudizio Sintetico



"L'ombra crudele del passato" è un giallo piacevolissimo, intrigante fino all'ultima pagina, ben scritto e per niente banale, ingredienti che permettono al lettore di assaporare a pieno i dialoghi tra i personaggi e le ambientazioni, tipici (ma per niente scontati) dei racconti di matrice poliziesca.
La storia si snoda su piani temporali differenti e che si intersecano in maniera sempre composta, lucida e puntuale con sapienti alternanze tra presente e passato che però non disorientano mai chi legge ma che, anzi, creano gli spazi utili a regalare improvvisi colpi di scena.

La vicenda si snoda tra New York e San Francisco e propone molti aspetti "classici" dei polizieschi americani, conditi con elementi contemporanei che, sicuramente, contribuiscono a rendere più misteriosa la storia, il tutto senza tralasciare un tocco “noir”. È un romanzo  in cui vengono dosati, con sapienza, elementi polizieschi, psicologia thriller, fanta politica e, per i più attenti, alcune raffinate citazioni musicali che rappresentano, in diversi momenti, la firma dell'autore.

Jack Doran e Leonard Harris, i due protagonisti delle pagine scritte da Enrico Cetta setacciano gli elementi utili a ripercorrere la vita giovanile di un killer seriale maniaco della puntualità, elemento che lo porta a “firmare” i suoi delitti scrivendo, accanto al corpo delle vittime, sempre lo stesso orario: 7:00 pm. Le indagini fanno emergere curiosi elementi di un diabolico piano governativo che si districa tra depistaggi, segreti e verità celate che regalano la “suspense” fino all'ultima pagina quando emerge a chiare lettere non solo la storia, ma gli elementi caratterizzanti l'intera trama che sono tutti nascosti nella mente del serial killer.

“L'ombra crudele del passato” è un romanzo da leggere tutto d'un fiato, respiro che resterà in sospeso fino all'ultima pagina, grazie alla tecnica narrativa in cui gli indizi della storia disarcionano ogni tentativo di ricostruzione e di soluzione del mistero da parte di chi legge.
Vi è poi un aspetto di contenuti che permea e trasuda dalla storia, valori che appartengono ad alcuni personaggi e ai fatti che compongono la trama, in primis l'altruismo ed un tentativo di riscatto morale, quest'ultimo, elemento impensabile nei tratteggi iniziali dei personaggi che animano il racconto.
Un libro breve e che fa intravedere a chi legge un forte desiderio dell'autore di dare struttura e sostanza al racconto, con un ritmo vivace che lo fa rendere, senza dubbio, una lettura più che piacevole anche da parte di coloro che non sono degli estimatori di questo genere di racconti.


Enrico Cetta è nato a Faenza (ra) nel 1979. Batterista, è appassionato di cultura americana e musica rock sin dall’adolescenza. Con Sensoinverso Edizioni ha pubblicato nel 2015 Election day e nel 2016 L’occhio del demone. L’ombra crudele del passato è il suo primo romanzo con Augh!.

giovedì 15 giugno 2017

Recensione "Gioco Criminale" di Luca Masini

Gioco criminale
Luca Masini

Formato: Brossura
Genere: Giallo     
Pagine: 293
Editore: SensoInverso



Giudizio sintetico:



Quanto può essere malata la mente umana?

In questo romanzo omicidi che si susseguono nella tranquilla cittadina di Montelupo Fiorentino, fanno pensare ad un serial killer che uccide donne apparentemente senza legame alcuno.
Riccardo Ferri e Barara Sforza, commissario e ispettrice, si trovano ad indagare sulla morte di una ragazza che già in passato era stata vittima di un crimine.
Quello che sembra un caso di omicidio evolve in realtà in sparizioni e morti inspiegabili.
Ciò che sembra una serie di crimini senza collegamenti apparenti si interseca con una vicenda passata, un gioco dove la mente umana mostra il peggio di sé e dove, mescolando fattori e dettagli invisibili, il finale è un'ordinata risoluzione e chiusura di un cerchio macabro e inquietante.

Un'indagine intricata, omicidi e persone scomparse e due protagonisti attenti e vigili su un caso che sembra irrisolvibile e che sembra l'epilogo di un rapimento passato ma che, nella realtà dei fatti, nasconde un gioco mostruoso su cui i protagonisti si trovano ad indagare quasi per caso.
Una trama elaborata che però non perde mai un colpo, personaggi che si intersecano in un groviglio di misteri lentamente risolti, una storia noir, un giallo mozzafiato scritto bene e ordinato nella sua articolazione.

Un libro che si lascia divorare per l'impossibilità di frenarsi, di dire basta ad una storia che coinvolge e dove, attraverso meticolosi dialoghi e avvenimenti, la ragnatela del mistero viene sciolta e le tessere di un puzzle macabro logicamente sistemate.
Una narrazione veloce, molti dialoghi, una storia complicata, ben pensata che si evolve e dove non mancano colpi di scena fino all'ultima pagina.
Un romanzo ben scritto, ben pensato e studiato!

Mi ha colpito particolarmente l'essere riuscita ad "entrare" nella storia ed aver provato inconsciamente a risolvere il caso insieme al commissario Ferri e all'ispettrice Sforza.
Suspance, psicologia, menti malate, raggiri, doppie personalità, crudeltà...non manca davvero niente.
Un libro completo, una storia da non lasciarsi sfuggire!
La speranza è quella di ritrovare il commissario e l'ispettrice in un nuovo giallo così coinvolgente!

Nato a Firenze nel 1971.
Attualmente lavoro in una società che gestisce i parcheggi di Firenze.
Nel 2005 ho pubblicato il racconto “Un amico dal buio” sull’Antologia Naturamica (Ibiskos Editrice) e il mio primo romanzo di narrativa gialla “Quinto comandamento” (Edizioni I Fiori di campo.)
Nel 2006 ho pubblicato il racconto “Dietro la porta” sull’Antologia Scrittura Italiana (Ibiskos Editrice) e il romanzo “Sotto la sabbia” (Edizioni I Fiori di campo)
Nel 2012 ho pubblicato la seconda edizione del romanzo “Sotto la sabbia” in formato digitale (EEE-Book)
Nel 2016 ho pubblicato il racconto “Sotto gli occhi della luna” sull’Antologia Skerry (Sensoinverso Edizioni)
Nel 2017 ho pubblicato il racconto “Tre metri sotto terra” sull’antologia “Un penny dall’inferno” (Sensoinverso Edizioni)

mercoledì 14 giugno 2017

Recensione "L'amore è miope" di Valentina Luberto

L'amore è miope
Valentina Luberto

Formato: Brossura
Genere: Racconti      
Pagine: 109
Editore: PubGold


Giudizio sintetico


L'amore è miope, e l'autrice ce lo spiega appena apriamo il suo libro, con una dedica che non lascia spazio a dubbi sul contenuto che troveremo nelle pagine a seguire

A quegli amori mai vissuti, per fortuna
E chi di noi non ha mai avuto quell'amore miope? Quella storia, quell'abbaglio che sembrava diverso e quindi distante dai fallimenti a cui ci eravamo abituati nelle storie precedenti?
Forse siamo diventati amanti della corsa, dopo anni di "divanoterapia", forse abbiamo abbracciato le teorie zen, dopo anni di disordine e "sciatteria", o forse culturisti, intellettuali... abbiamo provato a cambiarci per la "volta buona", perchè l'amore rende miopi, fino a quando non ritroviamo gli occhiali e tutto si fa chiaro, fino al giorno in cui guardiamo indietro e pensiamo "menomale l'ho scampata".

Attraverso queste dodici storie, Valentina Luberto ci racconta alcune strampalate e goliardiche avventure di amori miopi, di incontri casuali che potevano avvicinare il protagonista al burrone dell'amore disastroso. dove le caratteristiche da allarme nucleare erano evidenti e dove, l'amore ha tentato di imbrogliare e nascondere tutto dietro la vista sfuocata dell'infatuazione.

Con ironia, casi ai limiti del goliardico, nomi buffi e tantissime caratteristiche e situazioni diverse quanto variegate, Valentina Luberto ci mostra tutte le facce dell'amore miope, dei casi che si possono presentare sulla nostra strada e che dobbiamo evitare, non dimenticando di indossare gli occhiali.
Il mammone, il trendy, il poeta sono solo alcuni dei tanti, capaci di far sorridere ma rappresentanti ideali di categorie che forse, nella nostra vita, abbiamo già incontrato e di cui ci siamo fidati, innamorati e dai quali siamo scappati a gambe levate,

Sì, perchè la particolarità e bellezza di questi racconti sono il solleticare il nostro cervelletto alla ricerca di quella storia ormai dimenticata che ci porta sullo stesso piano dei protagonisti di questi racconti.
Ricordi quella storia a scuola, o quel collega per il quale hai perso la testa? O chi ti viene in mente?
Tutti noi abbiamo la "storia miope" finita per la salvezza di noi stessi.
E dopo aver goduto della compagnia piacevole e goliardica di questo libro potrete cimentarvi con il "misuratore di miopia amorosa" e vedere quanto. quella storia a cui state pensando" ha effettivamente diminuito le diottrie  della vostra vista da falco.


Valentina Luberto. Classe 1977, campana, studi in filosofia, una pubblicazione all’attivo: Sghembestorie (Lettere Animate Editore), blogger, appassionata d’arte e affetta da curiosità cronica, da cui intende non guarire. Attualmente sta esplorando il campo della comunicazione visiva. Il suo desiderio più grande è che qualcuno visiti il suo mondo e non riesca a trovare una buona ragione per andar via. Ha un blog, sghemberie.blogspot.it.


lunedì 12 giugno 2017

Recensione "La speranza dei vinti" di Michele Rampazzo

La speranza dei vinti
Michele Rampazzo

Formato: Brossura
Genere: Avventura      
Pagine: 275


Giudizio sintetico


Non è facile cimentarsi con libri che non sono "il nostro genere" e, di solito, quando si parla di epidemie, "zombie" e corse contro il tempo, la delusione è dietro l'angolo!
In questo caso invece devo confessare che questo libro mi ha catturata!
La trama è interessante e la lettura adrenalinica, soprattutto nella parte finale.

"Un bravo scrittore una volta ha detto che la paura è l'unica situazione in cui si fa strada il coraggio" disse Sarah. "Nessuno spara tante balle quanto uno che scrive per lavoro" tentai di scherzare con un sorriso incerto. 

Giorgio è un autore poco più che ventenne, momentaneamente a Londra insieme al suo agente per lavoro, quando una strana epidemia colpisce la città e, chi non si munisce di mascherina, viene infettato e diventa un "vivo non vivo", uno zombie.
Vittorio, l'agente di Giorgio, lascia un bigliettino per avvisare che è alla ricerca di un modo per lasciare la città, ma di lui, dopo un'intera giornata, non si sa più niente e Giorgio ha un unico obiettivo: tornare in Italia dalla sua fidanzata Alessia.
Inizia così la corsa verso casa, raccontata in prima persona, personaggi che entrano nella storia e con una casualità autentica e non forzata indirizzano Giorgio sulla giusta strada e gli forniscono la forza necessaria per intraprendere il viaggio verso la sua Alessia, sentimenti veri, paure, pericoli e suspance in una trama che tiene e che viene elaborata in maniera lucida e sensata.

Non toccherà a me, così ci diciamo se succede qualcosa di brutto, e così ci stiamo ripetendo senza sosta da quasi tre giorni, ormai. Perciò, incontrando qualcuno che ha deciso di arrendersi, di guardare giù, lo biasimiamo come se questo potesse dare più forza ai nostri appigli. Non accettiamo di vedere che tutto ciò che abbiamo ci può essere strappato vie in qualsiasi momento. Non vogliamo vedere che la nostra è solo la speranza dei vinti.
Una corsa contro il tempo, contro le paure e contro gli esseri che cercano di attaccare chi ancora è sano.
L'esercito che presidia le città e cerca i sopravvissuti, la paura di non farcela e il coraggio di andare avanti, adrenalina pura e sentimenti autentici che vengono interpretati e sentiti dal lettore, come se in quel viaggio ci fosse anche chi legge,

Scorrevole e appassionante sono rimasta sorpresa quanto colpita dalla bravura dell'autore nel pensare, organizzare e coinvolgere il lettore nel genere "più rischioso" dove si può facilmente cadere nel banale.
Non è questo il caso e Michele Rampazzo, 24 anni e già con molti romanzi scritti, dimostra la sua bravura e il talento che spero ci saprà mostrare ancora nei suoi prossimi romanzi!
Avrei preferito un finale più definito, con qualche spiegazione sui quesiti lasciati sospesi, ma si sa, le donne sono curiose.

Un'ultima nota la devo a Intrecci Edizioni che ancora una volta mi sorprende perché si percepisce quanto tenga agli autori che pubblica e nei quali investe soprattutto in fiducia (meritata).


Michele Rampazzo studia Strategie di Comunicazione all'università di Padova. Ingordo di storie e grande appassionato di letteratura e cinema, a 24 anni ha già scritto 8 romanzi, di cui "La speranza dei vinti" è il primo pubblicato. 

mercoledì 7 giugno 2017

Recensione "Francesca" di Manuela Raffa

Francesca
Manuela Raffa

Formato: Brossura
Genere: Romanzo storico      
Pagine: 355


Giudizio sintetico:

Diventati simbolo collettivo e dell'immaginario popolare di amore profondo, passionale e dannato, Paolo e Francesca sono immortali personaggi scolpiti nel cuore di chi ha scoperto la loro storia e di chi li ha conosciuti attraverso le righe del Canto V di Dante Alighieri nella "Divina Commedia", oppure tra i colori che rappresentano questo sentimento "vivo" nelle opere d'arte come quelle di Ernst Klimt o Anselm Felerbach (opera di copertina).

Paolo era di spalle quando la giovane entrò e si girò con un movimento leggero per vederla e lasciarle spazio. A metà fermò il movimento, spalancando gli occhi scuri sulla visione che era appena apparta davanti a lui. Lo colpì al cuore come una freccia scoccata da una balestra. Avvertì il dolore, acuto, forte e si domandò se sarebbe sopravvissuto. Era bellissima.
Francesca da Polenta è una ragazza diversa dalle altre, cresciuta libera di imparare, di assecondare la curiosità per gli argomenti più variegati, aperta alla cultura, alla lettura e alla politica.
Il padre, Guido da Polenta, ama quella figlia dalla spiccata intelligenza e dalla bellezza famosa in tutta Italia, al pari dei figli maschi, eredi dei suoi possedimenti.

Purtroppo, in tempo di guerra e di alleanze preziose, Francesca è costretta a sposare Giovanni Malatesta, figlio del Signore di Rimini, uomo brutto e storpio che crede nell'amore possessivo, dove un abbraccio può colmare le mancanze di attrazione intellettuale e complicità dell'anima.
Ma proprio nella nuova famiglia acquisita, Francesca conosce Paolo, fratello del marito e "fratello di matrimonio", uomo colto, sensibile e bello, capace di ascoltare, consolare e "guardare" dentro l'anima delle persone, che sa apprezzare le sue passioni come la lettura, uno dei tanti punti in comune che creano un legame indissolubile.

A mano a mano che i giorni passavano, vedeva in lui nuovi risvolti e qualità, che la abbagliavano. Sapeva di percorrere una strada pericolosa e infelice, ma non riusciva a fermarsi, come se i cavalli della sua carrozza fossero stati lanciati a folle velocità e lei si beasse della sensazione di pericolo, anche se rischiava la vita a causa di un precipizio che scorgeva in lontananza sulla linea di percorso. 
Tra i due nasce qualcosa di silenzioso, qualcosa che non ha senso e possibilità di sopravvivenza, qualcosa di forte, alchemico, passionale, puro ma proibito.
Nulla potrebbe giustificare un tradimento del genere, ai danni del fratello Giovanni e della famiglia Malatesta.
Gli anni si susseguono tra le esigenze famigliari, drammatiche situazioni che mettono a dura prova la tenuta emotiva di Francesca, guerre, tensioni familiari e molteplici avvenimenti che rendono instabile una storia già precaria.
Ma"Omnia vincit amor" e riesce ad attraversare le oscurità della vita e le drammaticità che a volte essa presenta.
La lontananza spesso rende difficile questo amore, ma ogni incontro dà respiro alle lunghe attese, non contano la paura di essere sorpresi, i possibili scenari che si aprirebbero o la morale religiosa a cui Francesca è molto legata, un sentimento così bello è irrinunciabile e nulla può scalfirlo.
Il destino spesso è ingiusto, ma può essere sconfitto dalla fusione di due anime rese immortali dalla storia.

Ora che conosceva il sapore delle labbra di Paolo, la dolcezza e la forza del suo abbraccio, la passione che scaturiva dall'unione dei loro corpi, non poteva più privarsene.

Il romanzo di Manuela Raffa è un'armoniosa poesia amorosa e drammatica che sa toccare le corde più profonde.
Un amore proibito e dannato, che verrebbe giudicato sbagliato anche ai giorni nostri, ma per il quale ogni lettore si trova a parteggiare.
Non si può essere indifferenti di fronte a sentimenti così vivi, così profondi, così capaci di iniettare felicità e serenità pura nei cuori dell'amata.
Un uomo che non è un principe azzurro ma che sente il dolore della donna che ama, gioisce con lei ed è pronto a tutto per passare del tempo insieme, per godere di un sentimento mai provato e che è più bello e forte di tutto il resto, del potere, della famiglia, del rispetto.
Una donna, infelice, romantica, intelligente, che pensa di non avere un motivo per vivere e invece lo trova nella persona sbagliata, in chi dovrebbe considerare come un fratello e che le causa conflitti interiori, lei contro la propria coscienza.

Un romanzo curato che presenta una struttura elegante e perfettamente equilibrata,
Ad ogni inizio capitolo troviamo una parte del Canto V della Divina Commedia, che si apre poi con una riflessione di Giovanni nel 1303/4, impegnato a combattere con i rimorsi, i fantasmi del passato e i rancori non ancora svaniti.
Questi pensieri di odio e collera lasciano poi il passo agli anni dove la storia si svolge, dalla vita di Francesca nella casa paterna, all'incontro e matrimonio con Giovanni, l'amore con Paolo e tutta la storia piena e tormentata destinata ad un tragico epilogo.

Con Paolo. Perchè proprio Paolo? Me lo sono domandato spesso. me lo chiedo ancora. E a oggi, non capisco. Non comprenderò mai. Avevi me, imperfetto, brutto, ma innamorato. Io ti amavo con tutto il mio essere. E tu e quell'infido traditore lo avete calpestato.

Un romanzo semplice, dove però la narrazione, lo stile, i dettagli storici e di vita quotidiana sanno donare al lettore una chiara idea del contesto entro il quale si svolge questa vicenda.
Una storia che pensiamo di conoscere ma che, attraverso questo libro, ci viene presentata nei più minimi dettagli, frutto di uno studio attento dell'autrice che si evince anche dalla bibliografia presente alla fine del romanzo.
Un libro che consiglio a tutti proprio perchè valido aiuto per conoscere una storia che commuove, colpisce e che è diventata patrimonio della nostra nazione e di tutti i cuori del mondo.

"Francesca" è l'esordio nella narrativa storica di Manuela Raffa: ci auguriamo che possa essere il primo di tanti, perchè questo stile e questa storia, così narrata e così presentata sono entrate nel nostro cuore dalla prima pagina.


MANUELA RAFFA
è nata a Milano nel 1979, dove vive. Si è laureata in scienze dell'Educazione e al momento lavora presso la redazione di una società che si occupa dei test di ammissione alle univeristà. Dalla sua passione per il fantasy è scaturita la saga Il Mondo senza Nome (Runde Taarn edizioni). Con Francesca (Piemme, 2017) ha esordito nel mondo della narrativa storica.

lunedì 5 giugno 2017

Recensione "Empty Il potere" di Giuliana Tunzi

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Il potere


Giuliana Tunzi

Formato: Brossura
Genere: Romanzo fantasy      
Pagine: 318



Giudizio sintetico


"Empty il potere" è un romanzo che coinvolge, che rende il lettore parte integrante di una storia complessa e ben pensata, che alterna la vita frenetica e sopra le righe di ragazzi agiati newyorkesi e personaggi usciti dal mondo ultraterreno come licantropi, vampiri e angeli.
Ormai vittime del successo di Twilight che viene erroneamente usato come metro di paragone, le similitudini si avvertono ma non cambiano la struttura equilibrata e variegata che si trova tra le pagine di questo libro.

La storia è quella di una ragazza, Jenny, sedicenne trasferitasi con la famiglia da Chicago a New York, che entra a far parte della complessa ed euforica vita scolastica e sociale della grande mela.
Incontra nuovi amici, frequenta i locali più "In" e si veste alla moda, fino a quando non incontra Richard, ragazzo misterioso, silenzioso, che non da confidenze a nessuno ma che sembra avere un legame speciale con Jenny,
La storia da questo punto inizia e si amplia attraverso scoperte sensazionali e avvenimenti paranormali che daranno un gusto misterioso e amaro a tutta la durata del romanzo.
Ci saranno amore, drammaticità, sconforto, speranza e personaggi che entreranno e stravolgeranno la vita di Jenny con rivelazioni e un affetto sincero.

Questo romanzo è come diviso in più parti, la prima dove si respira un'aria di leggerezza e di vita spensierata di sedicenni agiati che non hanno nulla a cui pensare, se non ai vestiti e alla popolarità.
Qui si respira la bellezza degli amori adolescenziali, la scoperta delle farfalle allo stomaco, la spensieratezza e il desiderio di respirare a pieni polmoni una storia e un'intesa mai provati prima.
La seconda parte è drammatica, si spera con Jenny, si vivono i dubbi e le mancanze, le difficoltà e quel mondo introspettivo che solo il dolore può far nascere.

La terza parte è un insieme di rivelazioni, azione, sconvolgimenti e conflitti sia personali che fisici che chiudono un capitolo che, sembra, sia il primo di una saga.
Il finale è aperto e la voglia di andare avanti e scoprire il destino dei protagonisti è tanta,

Un romanzo scritto bene, una struttura equilibrata e pensata, su un totale di così tante pagine, avrei preferito e apprezzato maggiormente più dettagli e spazio della terza parte, a scapito della seconda che, a parer mio, è un po' troppo lunga e può diventare pesante.
Nel complesso però è innegabile che la storia, i personaggi, la narrazione e il contesto intero siano interessanti, coinvolgenti e ben strutturati. Aspetteremo il secondo... .



Giuliana Tunzi, classe 1990, è un’anima inquieta e un’inguaribile romantica. Ha una grande passione per la recitazione (mette in scena piccoli spettacoli), ha sperimentato generi musicali diversi, ha frequentato persone da tutto il mondo e ogni giorno si misura con la sua vita che è un continuo divenire. Fin da bambina non ha mai smesso di voler diventare scrittrice. Arriva nelle librerie con la sua prima opera della saga Empty, un romanzo giovanile e moderno, rivolto a chi non smette mai di credere e sognare.