venerdì 28 aprile 2017

Recensione "Cerchi infiniti" di Cees Nooteboom


Cerchi Infiniti
Viaggio in Giappone
Cees Nooteboom

Formato: Brossura
Genere: Viaggi
Editore: Iperborea        
Pagine: 128

Certi viaggi hanno l’obiettivo segreto di «estraniarti dalle tue origini», «scardinarti l’esistenza»: «soltanto allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro», scrive Cees Nooteboom, infaticabile esploratore di culture, riguardo al paese che conserva per lui un fascino unico: il Giappone.Cerchi infiniti raccoglie i suoi testi più illuminanti su quarant’anni di viaggi attraverso i paesaggi, le architetture, la poesia e la storia del Sol Levante. Dalle metropoli avveniristiche di Tokyo e Osaka alle antiche città imperiali di Kyoto e Nara, dalle incisioni di Hokusai e Hiroshige al teatro kabuki, il rapimento mistico e intellettuale dei giardini zen, quella coesistenza intrecciata di buddhismo e shintoismo nei templi e nei riti millenari che scandiscono ancora il calendario nelle campagne. Viaggi accompagnati dalle pagine di Kawabata, Mishima, Tanizaki, ma soprattutto dalle Note del guanciale di Sei Shōnagon e dalla Storia di Genji di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae il raffinamento estremo a cui giunse l’isolata corte di Heian nell’XI secolo. Con la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili, accendere connessioni, stimolarci a vedere con altri occhi e a rapportare il particolare all’universale, Nooteboom ci immerge nell’esperienza della scoperta, della bellezza e della sfida che il Giappone continua a rappresentare per l’Occidente: possiamo arrivare a conoscere veramente una cultura così lontana da noi? Ma è proprio nel confronto con l’altro che il viaggio diventa una ricerca sul fondo comune della condizione umana, un pellegrinaggio interiore per interrogarsi su se stessi.







Giudizio sintetico


Da amante del Giappone, ho apprezzato questo libro regalatomi da Chiara, dalla prima all'ultima riga.
È un raffinatissimo racconto di viaggio alla scoperta di uno dei Paesi più affascinanti e dai tratti più misteriosi e impenetrabili, sempre ricco di particolari strabilianti ed estremamente lontano dalla cultura occidentale: il Giappone.


 "Cerchi infiniti. Viaggi in Giappone" non è "soltanto" una raccolta di racconti di viaggio, è una continua scoperta del Giappone attraverso i suoi paesaggi, le sue architetture, i suoi aspetti culturali, senza mai rinunciare a raffinate incursioni negli aspetti storico-letterari e ad affondi sugli usi e costumi dei suoi abitanti. 
È un libro che consente agli amanti della letteratura di viaggio, e in particolar modo agli amanti del Paese del Sol Levante, di scoprire sfumature e allacciare collegamenti di altissimo profilo.


Hanno un pregio raro le pagine scritte da Cees Nooteboom: non si limitano a descrivere il Giappone e i suoi aspetti più raffinati e meno conosciuti, ma consentono al lettore di assaporare a pieno l'esperienza della scoperta di questo arcipelago ricco di storia e di tradizioni millenarie che, ancora oggi, si accompagnano, convivono e stridono con una modernità stupefacente e dai tratti inarrestabile.

"Cerchi Infiniti" pone il lettore di fronte a molti interrogativi, gli stessi con i quali ogni viaggiatore ha dovuto fare i conti mentre ha vissuto un'esperienza alla scoperta di questo straordinario Paese che sarà sempre protetto da una preziosa aura di mistero in grado di resistere ai molteplici tentativi di dissolverla.



Cees NOOTEBOOM

NAZIONE: OLANDA
Autore di romanzi, poesie, saggi e libri di viaggio, è ritenuto «una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei» (The New York Times), tradotto in più di trenta paesi e insignito di numerosi premi letterari, paragonato dalla critica a Borges, Calvino e Nabokov. Nato all’Aia ed eterno viaggiatore, si è rivelato a soli ventidue anni con Philip e gli altri e ha raggiunto il successo internazionale con romanzi come Rituali e Il canto dell’essere e dell’apparire. Tra le ultime sue opere pubblicate da Iperborea, Le volpi vengono di notteAvevo mille vite e ne ho preso una sola e Tumbas.

giovedì 27 aprile 2017

Recensione "Lo scarabocchio" di Cinzia Nazzareno

Lo scarabocchio
Cinzia Nazzareno

Formato: Brossura
Genere: Romanzo
Editore: Bonfirraro         
Pagine: 237

Olmo è un piccolo borgo della Sicilia degli anni ’70. È qui che vive la famiglia, apparentemente felice, di Filippo Aletta. Soltanto l’ultimogenito, lo strano e tormentato Gianni detto “Genny”, desta alcune preoccupazioni.
Quando una notte, nel fienile, il padre lo scorge in atteggiamenti equivoci con lo sgorbio del villaggio, prende coscienza con amarezza della sua vera identità sessuale di donna intrappolata nel corpo di un ragazzo e, in preda a una crisi di nervi, lo caccia da casa e gli intima l’immediato trasferimento a Roma. È lì che l’ingenuo Genny spera di incontrare il vero amore…
Con una struttura a cornice che apre, pervade e chiude il racconto e che ne rivelerà il messaggio più profondo, la storia è il crudele affresco di una società cieca e bigotta, pervasa da infiniti pregiudizi nei confronti della “diversità”, e prosegue con travolgenti colpi di scena, fino a giungere a uno struggente finale mozzafiato.





"...Lui avrebbe preso i colori più belli, la tela più grande e usando la fantasia più sfrenata avrebbe dipinto il suo mondo esattamente come voleva che fosse, diversamente e tutto al contrario rispetto a come gli altri volevano che lo vivesse"
Giudizio Sintetico


In questo romanzo Cinzia Nazzareno ci fa vivere, attraverso la storia narrata da nonna Camilla e da Mila, la struggente ricerca di amore e serenità di Gianni "Genny", nato uomo ma da sempre consapevole di essere uno scherzo della natura, un torto fatto per una ragione sconosciuta.


Camilla, nonna ottantenne con qualche problema di salute, si confida con la nipote Albina, la quale deve presentare la tesi al professore dell'università, con una storia "diversa" che unisca interesse e nazione, una storia che spicchi tra le tante.
Proprio in questo contesto Albina, trova nella nonna la narratrice perfetta, custode di una storia che le tocca l'anima e che, attraverso dettagli sempre più profondi, tracciano una linea sottile che unisce la vita di Genny alla vita di tante persone del borgo, spettatori silenziosi e complici omertosi di un drammatico epilogo.
Una storia che parte da lontano, dall'incontro dei genitori di Genny, del lavoro presso Don Carmine del padre Filippo e delle maternità di mamma Caterina.
Tre figli maschi, una femmina, Mila, e l'ultimo figlio, nato tra sogni ricorrenti che preannunciano una vita travagliata, segnata da una "diversità" che, per vergogna e onore, non può essere accettata.


Si intrecciano così le vite dei familiari, degli abitanti del borgo, di signori lontani e di scelte sbagliate.
Genny, essere speciale che non si vergogna dell'attrazione che ha per gli uomini e per le sensazioni intime di sentirsi donna.
Genny che non nasconde, che si confida con la sorella Mila e che si culla tra le braccia della mamma, non abbastanza forte da evitare le scelte drammatiche del marito.




Una storia che si divide tra Napoli, la Sicilia e Roma, una ricerca di se stessi e di amore che passa anche attraverso scelte sbagliate, drammatiche conseguenze di fiducia riposta nelle persone che non lo meritano. Paesi ancora troppo chiusi nella mentalità, dove l'onore vale più di un figlio e dell'affetto. Un libro prezioso, dove riflessioni e lacrime si uniscono alla speranza, un romanzo custode di un messaggio che, a prescindere dal tempo, fermo come in una posa artistica, non lascia indifferenti ma coinvolge e ci fa prendere Genny per mano.





Si sente la mancanza di fasce temporali precise, ci si aiuta con alcuni dettagli ma con difficoltà.
Una lettura scorrevole, ricca di riflessioni e di dialoghi, alcuni con un linguaggio troppo formale per l'intimità tra le persone, ma comunque completo, elegante e ben strutturato.


I temi affrontati sono attuali, capaci di far riflettere nella forma e nel contenuto, la semplicità e il tatto con cui, Cinzia Nazzareno scrive, aiuta a cogliere la singola tratteggiatura di un'anima fragile, che può essere esempio di realtà a noi vicine.


La narrazione, presentata come racconto, incuriosisce e aiuta ad arrivare velocemente alla fine, la voglia di conoscere l'epilogo e la speranza che non sia come si intuisce dalle parole dell'espositore, tengono la storia viva dalla prima all'ultima pagina!




"Scarabocchio" è un appellativo, una parola forte che, anche con il passare del tempo, viene utilizzata per ferire un'anima fragile. Una storia che viene narrata e, che diventa un po' nostra, ci aiuta a riflettere e ci invita a meditare su noi stessi e sulla superficialità che circonda il nostro mondo e la nostra società che si crede "moderna".



Cinzia Nazzareno è laureata in Scienze Politiche e specializzata in Didattica del Sostegno. Dopo aver peregrinato in giro per l’Italia, attualmente insegna a Niscemi, dove vive con la sua famiglia. Nei suoi scritti il paese d’origine, dove ama rifugiarsi per concentrare i suoi pensieri, è divenuto Olmo, luogo di ispirazione per tante storie. Lettrice bulimica, risente dell’influenza delle grandi scrittrici siciliane - Simonetta Agnello Hornby, Giuseppina Torregrossa, Emanuela Ersilia Abbadessa - che portano sulla carta profumi e sapori dell’isola.
Il suo debutto letterario è legato a “Il sole in fondo al cuore”, romanzo d’esordio salutato da lusinghieri consensi della critica e dei lettori proprio per la sua impronta femminista e intimista.
“Lo scarabocchio” è la seconda prova d’autore.

venerdì 21 aprile 2017

Recensione "Miraggio1938" di Kjell Westo

Miraggio 1938
Kjell Westo

Formato: Brossura
Genere: Romanzo Storico
Editore: Iperborea         
Pagine: 426

1938. La Germania nazista sta destando paura e ammirazione in un’Europa che non sa di essere già sull’orlo di un secondo conflitto mondiale. Tornato a Helsinki dopo una fallita carriera diplomatica e abbandonato dalla moglie, l’avvocato Claes Thune, umanista liberale, si ritrova solo e smarrito a fare i conti con un amore e un intero mondo di ideali traditi, mentre perfino gli amici del suo «Circolo del mercoledì» – due medici, un uomo d’affari, un giornalista e un attore ebreo – sono sempre più divisi da opposte visioni sull’uomo, la democrazia e la ragione da seguire in un’epoca che sembra ammettere solo scelte drastiche. In questo universo rigorosamente maschile e altoborghese orbita un’unica donna, Matilda Wiik, la nuova segretaria di Thune: silenziosa, riservata, impeccabile, ma in realtà tormentata dai ricordi di ciò che ha subito nella guerra civile di vent’anni prima, e ora incapace di resistere alla voce dentro di sé che la spinge a una lenta e disperata vendetta. Separati dalle barriere sociali ma attratti dall’infelicità che leggono uno negli occhi dell’altra, Thune e Matilda continuano a osservarsi, cercarsi e incrociare i loro destini solitari nella tensione di un raffinato noir anni Trenta eppure amaramente attuale. Rievocando un anno cruciale del secolo breve, di cui la Finlandia, stretta tra Hitler e Stalin, concentra tutti i nodi e le illusioni, Westö intreccia una sensibilissima trama psicologica con una riflessione profonda sui diversi volti della Storia rispetto alle vite degli individui, sul potere e l’amicizia, e sul momento in cui la realtà che credevamo di conoscere sembra dissolversi in un miraggio. 





Miraggio 1938 è un romanzo piacevolmente esaustivo...
Nella lontana Finlandia, un gruppo di amici facoltosi, medici, artisti, un avvocato e un ricco uomo d'affari, si incontrano nel "Circolo del Mercoledì", una volta al mese, per discutere argomenti di attualità, sport e tutto ciò che riempie le vite della società che faticosamente è rinata dopo l'indipendenza del 1918 dalla Russia.

In un'epoca di gravi tensioni Europee, dettate dalla guerra Spagnola e dai regimi che si impongono nella scena, gli incontri si trasformano presto in contrastanti visioni di ciò che accade all'interno del paese e nelle vicine Germania e Russia.
Un membro del gruppo dall'instabilità mentale e dalle origini ebraiche, vede ostilità in molti accadimenti nazionali, soprattutto a seguito di una vittoria atletica negata al nipote fatto scivolare al quarto posto dopo un evidente vittoria, per non scontentare l'alleata ed amica Germania.
Queste tensioni formano lentamente attriti che presto allontanano le visioni del gruppo e che portano ad irreparabili prese di posizione nei confronti del futuro e della guerra che sembra imminente.

In questo contesto, l'avvocato Thune e la sua nuova segretaria, la Signora Wiik, tessono un rapporto di rispetto e fascino, agevolato dal pensiero liberale del primo e dalla compostezza della seconda.
La Signora Wiik, abbandonata dal marito, nasconde un passato carico di spiacevoli ricordi, soprattutto a seguito dell'incontro con uno dei membri del circolo che ha avuto un ruolo di carnefice nella prigionia dell'impiegata a seguito della guerra civile tra rossi e bianchi.
Il segreto da portare è grande, il nome del carnefice si scoprirà nell'ultima pagina e la quotidianità dell'avvocato e la sete di vendetta della sua impiegata, saranno antipodi in una situazione di coesistenza giornaliera.
L'avvocato Thune deve convivere anche con l'abbandono della moglie per il migliore amico, membro del "circolo del mercoledì", e con un libro scandalo pubblicato dalla stessa, dove il richiamo al rapporto conl'ex marito è imbarazzante e reso pubblico.
Una concatenazione di storie, di personale e pubblico, attualità e privato che si fonderanno in una storia intrigante, interessante e con uno stile e una scrittura meritevoli di lode.

Uno stile elegante, dettagliato, puntuale ed esaustivo nel disegnare il tratto della situazione e dei pensieri delle diverse correnti.
Una storia che intreccia la fascia personale dei protagonisti e compone, con una narrazione mai pesante o difficile da seguire, una melodia amara di un futuro incerto, vittima di paure che sfociano in estremismi a noi noti.
Dettagli storici precisi, una Finlandia che scopre il passato crudo di un'indipendenza non a costo zero.

Un libro molto bello apprezzabile da chi ama la storia, gli intrighi e i dettagli unici di un'epoca difficile da dimenticare.


Kjell Westö (Helsinki 1961) è uno scrittore e giornalista finlandese di lingua svedese. Ha esordito nel 1986, e da allora ha pubblicato poesia, racconti e romanzi. La sua serie di cinque grandi romanzi ambientati nella Helsinki del XX secolo lo hanno consacrato come uno dei più noti scrittori nordici, interprete dei grandi temi della nostra storia politica e di come questi hanno influenzato la vita e i pensieri della gente. Miraggio 1938 è in corso di traduzione in 22 paesi e nel 2014 ha vinto il Premio del consiglio nordico, il più importante riconoscimento letterario del Nord Europa.

giovedì 20 aprile 2017

Segnalazione Libri da Leggere: Alla ricerca dell'isola perduta

Stefano Giannotti

Editore: Altromondo Editore di qu.bi Me
Anno edizione: 2016
Pagine: 142 p. , Brossura
  • EAN: 9788899658496


Da Marsiglia, città di mare, Andrea, in compagnia del capitano Achab, parte alla volta di un'isola perduta. Cosa c'è di strano? Sull'isola gli incontri si susseguono con personaggi di cui non si riesce a capire se siano usciti dalla letteratura o semplici omonimi ma con ciascuno di essi intrattiene conversazioni di varia natura. Il ritorno a casa prevede diversi scenari possibili in cui protagonista, narratore e scrittore si intersecano a vicenda proponendo possibili soluzioni, perché alla fine la letteratura è la dimostrazione che la vita non basta.

"Alla ricerca dell’isola perduta" è un libro che profuma di altri libri, di mare, di salmastro, di ricordi e di tempo perduto.
 Resta un grande libro, perché quando il lettore trova se stesso nelle parole di uno scrittore, significa che l’autore ha colto nel segno. 
Stefano Giannotti scava nelle ferite della vita, ci mette il suo sangue nell’inchiostro virtuale delle parole digitate al computer, cita e dialoga con i suoi scrittori preferiti, saccheggia a piene mani Izzo, Voltaire, Proust, Kundera, Pavese, Borges, Melville, Dostoevskij, Joyce, Woolf, Whitman, Stevenson, Salgari, fonde e confonde il pensiero dei grandi con il suo credo filosofico. 
Non solo, ammicca al postmoderno, ché accanto a questi nomi imponenti – che l’autore ha letto e metabolizzato a dovere – cita le avventure di Devil, supereroe cieco molto amato da noi ragazzini degli anni Settanta, nato dalla fervida fantasia di Stan Lee e Gene Colan.

Alla ricerca dell’isola perduta non è un romanzo per chi desidera trame avvincenti e finali a sorpresa, ma è un libro per chi ama i viaggi interiori, il flusso dei pensieri, la scoperta di se stesso attraverso la lettura.
 Perché un libro è utile se un lettore ci trova anche una sola frase da sottolineare, poche righe cercate per pagine e pagine che alla fine incontra e con entusiasmo decide di evidenziare.
 La storia comincia con Andrea Neri che si reca a Cracovia per realizzare un sogno della sua vita di quasi sessantenne che ha perduto per strada quasi tutti gli entusiasmi adolescenziali. 
Vorrebbe vedere La dama con l’Ermellino, ma appena arrivato in aeroporto viene aggredito e rapinato; il malvivente fugge a bordo della sua auto e muore carbonizzato in un incidente stradale. Per tutti Andrea Neri è defunto. 
L’uomo sta al gioco, come il protagonista de Il fu Mattia Pascal, per vivere una nuova esistenza, emozionandosi per nuove scelte e sensazioni ignote. 
Andrea comincia la nuova vita da Marsiglia, dove rivede il mare, lui che proviene dal mare sa che le persone che hanno il mare dentro si riconoscono tra loro, trovano nel mare tutti i loro ricordi.
 Andrea incontra il capitano Achab che lo conduce alla scoperta dell’isola perduta, lo invita a compiere un viaggio surreale e metafisico, una vera e propria immersione nel tempo perduto, alla scoperta di se stesso e dei suoi ricordi.

Alla ricerca dell’isola perduta è un romanzo che si abbevera di altri romanzi, profondamente colto, proustiano, surreale, filosofico, un vero e proprio percorso di formazione e di scoperta all’interno della natura umana. E proprio come da ragazzino mi venne voglia di leggere l’Ulisse di Joyce dalle pagine di un romanzo di Moravia, qui ti fai prendere dalla sconvolgente sensazione di rileggerti tutta la Recherche, di cercare l’opera omnia di Borges, di affrontare finalmente l’ardua impresa di leggere Moby Dick in versione completa… Non solo, ti cattura l’idea di rivedere Casablanca, Colazione da Tiffany, Qualcuno volò sul nido del cuculo, per non parlare della musica, dai Beatles a Peter Gabriel (Biko), passando per tutto il rock americano degli anni Settanta - Ottanta. Non è impresa da poco, né merito da trascurare in questi tempi che stiamo vivendo, così bisognosi di complessità, ché la superficialità ci viene elargita a piene mani sotto forma di libri inutili, programmi televisivi e pellicole cinematografiche che mettono in scena il niente. Concludo con la mia frase sottolineata, anche se ne ho evidenziate molte, ma ne devo scegliere soltanto una per motivi di spazio: “Ci resta sempre in fondo al cuore il rimpianto di un’ora, di un’estate, di un fuggevole istante in cui la giovinezza si schiude come una gemma”. Leggete questo libro, ché ne vale la pena. Non la sera prima di addormentarvi, ma con la mente fresca, con lo spirito del viaggiatore che cerca emozioni nuove, anche se nuove non sono ma si nascondono nei luoghi più reconditi della nostra anima. Giannotti è bravissimo a farle venire fuori…"


Segnalazione Libri da Leggere: "Il giardino di Mattia" di Daniela Ippoliti

Il giardino di Mattia

di Daniela Ippoliti

Dal comunicato stampa:
“La morte di qualcuno può dare inizio alla nascita di qualcun altro”. In questa frase è racchiusa tutta la profondità di questo romanzo, che segna l’esordio nel mondo editoriale di Daniela Ippoliti con Bibliotheka Edizioni. Può la vita di un giovane interrompersi all’improvviso? Purtroppo succede ed è realtà attuale e tristemente diffusa. Un incidente stradale la spezza per sempre, e cambia quella di chi resta. Con una scrittura semplice, molto descrittiva ed avvolgente l’autrice ci proietta addosso tutto il dolore per la scomparsa di un ragazzo che era amato dagli amici, dalla famiglia, dalla comunità. Il vuoto che ha lasciato è evidente e viene raccontato attraverso le azioni e i pensieri di Chiara ed altri compagni che con lui hanno condiviso momenti di vita e spensieratezza. Un luogo diventa il simbolo per mantenere vivo il ricordo: un giardino. E’ meta di incontro dei ragazzi per restare uniti e trovare un po’ di conforto. Si intrecciano storie, prendono forma situazioni nuove ed emozioni e dal buio appare una flebile luce di speranza. Daniela Ippoliti riesce a coinvolgere il lettore, a trascinarlo con forza in una dimensione drammatica, che può evolvere e trasformarsi in qualcosa di diverso, più luminoso e positivo, dove tutto può avere un colore, se si ha la volontà di crederci. 


Collana: Narrativa
Genere: Drammatico
Lingua: Italiano
Pubblicato: 17/02/2017

Mattia è un ragazzo di 19 anni come tanti, con una vita normale, degli amici normali ed una famiglia altrettanto normale, fino a quando tutto tragicamente si interrompe per sempre perché Mattia muore in un incidente stradale con il suo scooter. Per cercare di sopportare il dolore per la perdita del loro amico e nel tentativo di trasformare un posto dove è arrivata la morte in un luogo dove poter ritrovare un po’ di vita e di allegria, gli amici di Mattia decidono di creare un piccolo, ma attrezzato giardino nella piazza dove il ragazzo ha avuto l’incidente mortale. Questo giardino non solo diventerà il punto di ritrovo per bambini e ragazzi ma sarà anche teatro di tante storie che si intrecceranno tra di loro, cosicché la vita di alcuni individui prenderà un decorso nuovo e del tutto inaspettato. Andando a scomodare la teoria sociologica sui “sei gradi di separazione”, il libro racconta di come l’esistenza di ognuno di noi sia spesso legata, tramite un filo invisibile, all’esistenza di un altro individuo e come l’aiuto che ci serve possa giungere da ogni direzione, anche la più impensabile.














Daniela Ippoliti è nata a Roma nel 1964, dove vive attualmente insieme a suo figlio. Laureata in medicina e chirurgia presso l'Università di Roma La Sapienza e specializzata in dermatologia, lavora da molti anni presso un famoso istituto dermatologico della capitale. “Il giardino di Mattia” è il suo primo romanzo.

Segnalazione Libri da Leggere: "Margot" di Monika M.

Margot 

di Monika M.


Dettagli prodotto

  • Copertina flessibile: 231 pagine
  • Editore: PubMe (11 aprile 2017)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 887163067X
  • ISBN-13: 978-8871630670

Sinossi:

Margot nasce nella Baviera del 1600 scossa dall'Inquisizione. Più volte l'accusa di eresia sfiorerà la sua giovane vita, ma mai la paura l'avrà vinta sul suo temperamento ribelle. Se esser libere rende le donne streghe lei rivendica per sé questa condizione! Ostinata lotterà per la sua indipendenza ed ancor più per il suo unico amore.


Presentazione:

Anno Domini 1592, Baviera.
 
 
In un epoca in cui l'accusa di eresia era diffusa più del pane, molte donne si convinsero di esser Streghe. I motivi erano di diversa origine e natura, alcune dettate unicamente da allucinazioni per via delle sostante assunte consapevolmente e non, altre indotte da ignoranza o semplice fanatismo.
L'antica conoscenza medica che ogni donna custodiva in se divenne motivo di accusa in una società in cui i monaci miravano a detenere non solo il controllo della salvezza delle anime, ma anche del corpo. Essere erboriste o levatrici era già un indizio di stregoneria e nella Germania sconvolta dai roghi dell'Inquisizione del 1600 la protagonista, Margot, nasce e cresce.
Sin dalla sua nascita ella verrà travolta dalla superstizione che nelle povere anime albergava. Il terrore della presenza del maligno che in dettagli corporei si annidava, deformazioni fisiche o semplici macchie sulla pelle, erano sufficienti ad indurre sospetto e condanna.
Tenace, curiosa e ribelle la bambina imporrà a se stessa il sapere come unica colpa per cui finire un giorno sul rogo, vivendo fuori da ogni conveniente tornaconto, amando colui che nessun'altra avrebbe voluto amare.
L'indulgenza, unico motivo di riscatto per poveri che conducevano una vita miserabile, rendeva l'accusa di eresia suprema perdizione non solo di questo mondo ma anche dell'altro e solo le menti più illuminate sfuggirono a quel controllo dettato dalla paura, Margot fu una di queste...

Trovate un'interessante approfondimento  Cliccando qui

Monika M ha già pubblicato: Come un'isola , Le inchieste di Vittorio Spina, Fregiate virtù ed inconfessati vizi.

Il mondo di Titò Giorno 3: Un amico da abbracciare



Buongiorno amici,
in questo ultimo giovedì nel Mondo di Titò, veniamo portati per mano, dalla bimba che abbiamo amato dalla prima pagina, in un mondo di integrazione e positività dove la condizione "diversa" di un bambino non deve spaventare o allontanare ma deve, attraverso la bellezza dell'infanzia e della fantasia, includere ed essere affrontata con il tatto e l'ingegno tipici di quell'età.
Un libro commovente per chi è sensibile all'argomento ma portatore di un grande messaggio di positività per tutti, un invito a conoscere, comprendere e partecipare.

Un amico da abbracciare


Al mondo c'è posto per tutti

E' con questa frase, presa dal terzo volume della collana "Il mondo di Titò" che voglio aprire questo post, ultimo della nostra avventura nel magico mondo di Teodolinda Titò e dei suoi amici "costruttori di desideri".
In questo volume, ritroviamo i nostri amici, pronti per una grandiosa festa organizzata da Hope.
Dino vorrebbe portare il fratellino Viky, ma non pensa possa essere semplice perchè Viky è un bambino speciale, un bambino autistico.
E' ordinato, mangia i cibi solo se non mescolati, non mangia nulla di marrone, non abbraccia e odia i rumori, come potrà partecipare alla festa?
Grazie a Titò, ai suoi amici e all'aiuto dello zio Oliviero e della nonna Imma, Viky potrà partecipare alla festa, scoprire cose nuove e lasciarsi andare ad un super abbraccio collettivo.

In questo volume, che per la prima volta alterna narrazione a fumetti, entriamo in contatto con un argomento delicato ma attuale, che bisogna trattare e far conoscere ai bambini, utile a comprendere e a sensibilizzare per includere e non escludere dalla normalità bambini come Viky.
Come sempre i bambini possono stupire e, anche in questo caso, l'ingeniosa Titò e i suoi amici, trovano il modo per far divertire Viky e per rendere le sue giornate più serene e tranquille.
Questo libro, oltre al grande messaggio positivo che trasuda dalle pagine, ci invita a riflettere su un punto preciso e molto importante: le paure dei genitori non devono escludere i bambini con più difficoltà.

L'autismo è una realtà che non deve aleggiare in modo vago, ma che deve portare ad iniziative che rendano possibile un'integrazione dei bambini autistici e delle loro famiglie.

"Il mondo di Titò" e la sua ideatrice, Cettina Marziano, in occasione della Giornata Mondiale dell'Autismo", hanno portato la positività di Titò nel mondo reale, organizzando attività utili a conoscere e comprendere quanto esposto in modo chiaro e semplice in questo libro.
Grazie "all'abbracciata collettiva" organizzata l'1-2 Aprile 2017, ancora una volta "Il mondo di Titò" è stato protagonista con attività meravigliose di un progetto concreto e aperto a tutti che spero possiate conoscere e apprezzare in prima persona e in tutta Italia.

Vi ricordo che potete contattare Cettina Marziano attraverso la pagina Facebook o il sito internet per portare "Il mondo di Titò" nella vostra città!!

Pagina Facebook
Sito Internet

martedì 18 aprile 2017

Recensione "La Mustang Rossa" di Elisabetta Villaggio

 La Mustang rossa
Elisabetta Villaggio

Formato: Brossura
Genere: Romanzo
Editore: La Ruota Edizioni          
Pagine: 180

Alex, bella, ricca, poliglotta, piena di glamour, producer di video musicali. Maria, gestrice di un bar-mensa, madre di due bimbi, forte accento messicano, piccolina, non attraente e certamente non il tipo di amica che ci si aspetta si porti dietro una come Alex. Due vite diverse che si mescolano a Los Angeles in nove giorni dell’aprile 1988. Sullo sfondo i Miller Studios, dove si realizzano spot pubblicitari e video musicali, tra Highland Avenue e Santa Monica Boulevard. Oltre a Maria e ad Alex, una serie di altri personaggi ruotano attorno a loro: Bob, capo degli Studios e perdutamente innamorato di Maria; Anthony, Michael e il loro gruppo rock che cercano di sfondare nella scena musicale di L.A. senza tanta convinzione. Le due amiche si muovono in quel mondo variopinto, dove i sogni di tutti si confondono con i desideri e dove la realtà può essere più crudele di quanto si possa immaginare. Nove giorni di quella fatidica primavera cambieranno le loro vite per sempre.




Giudizio sintetico: 

E' impossibile non rimanere affascinati dall'atmosfera magica relativa all'ambientazione di questo romanzo.
Los Angeles nel 1988, luci, musica, eccessi, colori e la ricerca del "sogno americano".
Una Mustang rossa e due donne, Alex e Maria, così diverse, unitamente insicure, la prima alla ricerca della carriera, che le permetta di essere indipendente e sicura delle sue capacità, la seconda con un disperato bisogno di soldi e l'insicurezza sul futuro dei figli.
Donne discutibili, unite da una storia che si intreccia agli Studios dove lavora Maria, a scorciatoie per riuscire ad arricchirsi in breve tempo e ad un passato che non riesce ad essere archiviato e che avrà conseguenze disastrose sul futuro di una delle due ragazze.

Questo romanzo è ben costruito, l'ambientazione e i richiami agli anni ottanta sono ben pensati e ordinati, il richiamo agli eccessi, alle droghe e alla musica di quegli anni aiuta a tuffarsi nell'atmosfera che si respira per tutta la durata della lettura.
Storie al presente che si intrecciano con il passato e danno una piccola visuale sul futuro, arricchiscono una storia che narra la voglia di essere qualcuno ma la difficoltà, per i meno fortunati, di arrivare ad una stabilità familiare e ad un lavoro dignitoso.
Un lieto fine che passa attraverso la fortuna del caso e la forza di mettersi in gioco nuovamente per una, un futuro incerto e carico di drammaticità per l'altra che, non riuscendo a dimenticare, compromette le poche sicurezze superando la sottile linea tra legalità e illegalità.
Frutto di uno studio e un'attenzione che Elisabetta Villaggio ha dedicato alla stesura di queste pagine e che si evince nell'interezza del romanzo, avrei apprezzato un pochino più di azione in alcune parti della storia a discapito di dialoghi abbastanza lunghi, che comunque non compromettono la buona riuscita dell'intero scritto.
Un'ulteriore nota che mi sento di fare è la bellezza della copertina che colpisce subito, ancora prima di aver letto la sinossi.


Elisabetta Villaggio pubblica il suo primo romanzo "Una vita bizzarra", edito da Città del Sole Edizioni nel 2003.
In precedenza aveva pubblicato diverse opere tra cui, nel 2012, il saggio "Marilyn: un intrigo dietro la morte" e nel 2014 il testo teatrale, edito da Panesi Editore, "Marilyn gli ultimi tre giorno", tradotto in inglese per il mercato estero.
Ha studiato Filosofia all'università di Bologna e Cinema e Televisione a Los Angeles alla university of South California.
Nel 1998 il suo cortometraggio, "Taxi", è stato selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2010 ha realizzato il documentario, dedicato a suo padre, "Paolo Villaggio: mi racconto", selezionato all'ArtDocFest di Roma dello stesso anno.

Attualmente insegna alla Rome University of Fine Arts nel dipartimento di Cinema e collabora con periodici e riviste online.

giovedì 13 aprile 2017

Il Mondo di Titò Giorno 2: "Un alfabeto speciale"

Buongiorno,
eccoci nel secondo Giovedì alla scoperta del Mondo di Titò, pronti per scoprire il secondo volume di questa collana e qualche curiosità in più sul progetto che ruota attorno a questa meravigliosa bambina!

Un alfabeto speciale

In questo nuovo capitolo delle avventure di Titò, troviamo la bimba alle prese con un vestito nuovo, pieno di fronzoli e rovinato alla festa della cuginetta.
Anche se in castigo per l'incidente del vestito, Titò può raggiungere i suoi amici "Costruttori di desideri" e condividere con loro il  pomeriggio.

A scuola, la severa maestra Clotilde assegna il solito tema, questa volta su un'avventura con bambini piccoli!

Nonna Imma, che di soluzione ne ha sempre una, porta Titò in un asilo che è anche una fattoria dove, oltre a Never e Pier, incontra e conosce due piccole pesti, Faffy e Teo, a cui insegnerà l'alfabeto e che saranno i protagonisti del tema per la maestra Clotilde... .

Anche in questo capitolo del Mondo di Titò, incontriamo colori, storie e avventure.
La storia racchiusa in queste pagine intrattiene, fa sorridere e insegna come può essere divertente imparare, il tutto condito con disegni e filastrocche che fanno sorridere e che sono un piacere per gli occhi.
Come sempre, lo stile e il linguaggio sono chiari e divertenti, sobri e completi di caratteri che sottolineano il concetto.
Titò e i suoi amici sono una squadra che non si può non amare, apprezzabile tanto quanto il progetto di Cettina Marziano che vi illustriamo...


Il mondo di Titò 
Questo progetto fin dai primi passi si avvale del contributo intellettuale di Oliviero Toscani che aiuta Cettina a focalizzare  l'obiettivo. L'idea che ne viene fuori è di realizzare un laboratorio creativo mettendo insieme componenti in grado di produrre prodotti di valore e per fare questo è necessario individuare talenti e risorse innescando un meccanismo virtuoso di  lavoro collettivo e produttivo. 
Titò, come Cettina, è proprio una di queste risorse, vive e cresce in un ambiente dove gli stimoli, le amicizie, le avversità e gli affetti, si intrecciano in una maniera tale da farle credere fortemente che i desideri si possono costruire. È un personaggio della fantasia e in quanto tale può permettersi di fare e sognare anche al di fuori della realtá, eppure i suoi sogni sono concreti, in linea con il momento storico in cui vive, spesso ambiziosi ma pazzescamente realizzabili, soprattutto con l'incoraggiamento e il sostegno degli adulti. 
Due figure importanti per Titò sono la nonna Imma e lo zio Oliviero che la sostengono e incoraggiano ad andare avanti e credere che insieme si può fare tutto e anche di più. È circondata da tanti amici con attitudini diverse, il loro quartier generale è un garage in un cortile tra i palazzi, ma viaggeranno nel mondo attraverso una macchina del tempo. Titò è pronta per iniziare a costruire un mondo nuovo con tutti i bambini, dove la parola d'ordine sia "Collaborazione", un mondo per tutti abile e agibile, positivo e propositivo, laborioso e produttivo. 
Cettina non ha mai creduto di poter contare in una società generosa o in una politica sensibile e altruista, eppure ha incontrato molte persone che si sono messe a disposizione, che hanno condiviso generosamente il proprio know how e il proprio talento, li ha stimati e ha preso spunti. Oggi se può fare qualcosa per dare il suo contributo, come qualcuno spontaneamente ha fatto con lei, vuole provarci ed è costantemente alla ricerca di persone che possano dare valore aggiunto a questo progetto\sogno per la realizzazione del quale ha scelto uno staff altamente qualificato: Annamaria Piccione, scrittrice  per ragazzi; Vincenzo Salvo, fumettista; Impronta team, studio grafico (con il quale ha prodotto anche il particolare packaging che accompagna il libro, un sito, un'App, un trailer, una canzone e una serie di gadget). Inoltre ha coinvolto un partner La Garderie, una Soc.Coop. che la supporta dal punto di vista psicopedagogico e varie figure altamente professionali nel campo dell’educazione e della crescita. 
Dal momento in cui la personalità simpatica, dinamica e travolgente di questa ragazzina conquisterà la simpatia e la fiducia dei bambini e dei genitori, ecco che potremo intraprendere con loro un percorso formativo e motivazionale che li stimoli a dare il meglio di se chiedendo dove necessario la collaborazione degli adulti che è uno dei punti fondamentali di questo progetto. Insieme a lei i nostri bambini potranno vivere esperienze reali attraverso incontri e progetti che verranno proposti nelle scuole, nelle biblioteche, nelle librerie e nei luoghi dove si incontrano per svolgere attività sportive, creative, ludiche e ricreative. Potranno inoltre interagire sul web, attraverso un sito dedicato e protetto da cui poter scaricare App, giochi e disegni, seguire il blog ed essere sempre informati e aggiornati sulle novità riguardanti "Il mondo di Titò"
Vogliamo dire ai bambini che essere ambiziosi significa non rinunciare ai propri sogni e trovare le soluzioni pratiche per realizzarli senza cercare le scorciatoie ma lasciandosi travolgere dalla passione.
La loro pulizia mentale, la spontaneità e la capacità di sognare, con il supporto degli adulti, potranno davvero cambiare il mondo. Sarà ambizioso ma questo è il nostro reale obiettivo